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Alessandro Negri, nato nel 1936, vive ed opera a Robecchetto con Induno, in provincia di Milano. La sua formazione di studi avviene presso l’Accademia di Belle Arti di Brera frequentando il Corso di Nudo e alle Civiche Scuole d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.
La sua attività pittorica ha inizio nel 1960; attraverso numerose mostre personali, concorsi e rassegne nazionali ed internazionali ha mostrato le sue opere in ambito lombardo, ligure fino in territorio spagnolo, ottenendo importanti riconoscimenti.
La natura è il soggetto prediletto, la musa ispiratrice cui l’artista dedica sin dagli esordi la sua ricerca pittorica. Nel suo studio, vicino alla campagna dove scorrono le acque del Naviglio Grande, esplora ed interpreta i paesaggi. Le mille voci della natura. Ogni opera è l’evoluzione continua dell’artista nella ricerca espressiva di quella che è la sua percezione della vita.
«Di fronte al formalismo geometrico del Negri si coglie eccellente capacità espressiva. Il Ticino a Boscaccio Holidajs è un’idea ben precisa di un ambiente. La traduzione pittorica di questa idea, a giudizio del Negri, sta conchiusa nei limiti di una forza geometrica.»
T. Oldani
«Una pittura, a dirla in termini semplici, che rivelando la preparazione dell’artista interessa alla fine tanto il critico esigente quanto l’osservatore sprovveduto.»
G. Franzoso
«I lavori di Alessandro Negri, di un lirismo impressionistico che non solo piace, ma interessa per una rara perizia di impostazione e gusto che lo collocano in una sfera di giusta ammirazione.»
G. Patrizi
«Un paesaggio sapientemente incorniciato tra i tralci delle vigne. Per il notevole impegno interpretativo che trasforma un tipico paesaggio locale in una composizione attentissima e calcolata risolta in un compendio di figure geometriche.»
F. Allegra
«Nelle opere di Alessandro, secondo me, vi è una riflessione maturata nel tempo e un rimando alle filosofie di forme legate alla natura, che compongono un pensiero fortemente poetico. Nella gestualità del segno si scopre l’estrema consapevolezza di oltrepassare la percezione apparente delle forme per entrare nell’interpretazione del primario bisogno dell’artista di emozionare con suggerimenti concettuali; l’osservazione estetica ci conduce all’assunzione percettiva dei significati tra le costruzioni grintose dei suoi grovigli e la dolcezza pensosa dell’animo artistico. Alessandro ci porta direttamente attraverso le opere perlustrando l’immaginario e con esso il rapporto inspiegabile che esiste tra l’inquietudine e il desiderio di capire la vita e lo spirito della contemporanea modernità.»
E. Pedretti